
"Dimmelo con un testamento" è una selezione dei testamenti olografi raccolti da Salvatore De Matteis negli Archivi Notarili di Stato e liberamente tratta dai suoi libri "Essendo capace di intendere e di volere" (editore Sellerio), "Così deciso, così sia" (editore Aliberti), "In piena facoltà" e "Sia fatta la mia volontà" (editore Mondadori).
Salvatore De Matteis, laureato in legge, pubblicista e scrittore, nato a Nola ma avellinese di adozione, già Direttore di Archivi notarili, ha raccolto e selezionato più di un secolo di testamenti olografi. In "Essendo capace di intendere e di volere" emergono voci solitarie, senza altra mediazione che non sia la scrittura segreta, che invocano una memoria che non ha altro appiglio se non l'estrema testimonianza di sé. In questi testamenti ritroviamo passioni ed emozioni, riconoscenza, odio, risentimento; oppure canti d'amore per la vita, l'umanità, il cosmo; o banali, inattendibili disposizioni. Il loro tempo è una superflua eternità.
In "Sia fatta la mia volontà", pubblicato da Mondadori nel 2011, Salvatore De Matteis ci spiega che in Italia la "legittima" è dovuta anche ai coniugi infedeli o ai figli spendaccioni e parassiti. Che non esiste la possibilità di diseredare i discendenti, eccezion fatta per alcuni casi molto molto gravi (quindi la famosa frase "Ti diseredo!" è limitata ai romanzi, ma non è applicabile alla vita reale). Che il de cuius non è un nobile partenopeo, bensì colui che, lasciando questa terra, ha patrimonio da spartire e decide come farlo. E si scopre che chiunque può chiedere di poter leggere le ultime volontà di chiunque, compresi re, miliardari e papi, per verificare la possibilità di essere l'erede di un ricco magnate del petrolio o il legatario di un principe: è successo già e perché non potrebbe toccare a noi?
In "Così deciso, così sia. Ultime volontà di uomini illustri", pubblicato da Aliberti nel 2009, lo scrittore ha inoltre raccolto i testamenti di re, papi e condottieri, poeti e narratori, scienziati e attori, da Pirandello, a Garibaldi, da Cavour a Franceschiello di Borbone.
A chi hanno lasciato i loro soldi i papi Leone III e Giovanni XXIII? E Gianni Agnelli? Come avrà diviso il suo patrimonio? Le legittime curiosità vengono puntualmente soddisfatte dalla pubblicazione integrale dei documenti opportunamente commentati dall'autore che oltre agli aspetti patrimoniali dei testamenti tratta della loro dimensione umana.

"In piena facoltà...", pubblicato da Mondadori nel 2006, tratta invece di tradimenti, denari e vendette: tutto quello che la gente scrive nei testamenti, passioni e confessioni.
"Ci sono parole che lasciano il segno, - ricorda De Matteis - , come quelle della giovane donna che, di lì a poco, morirà di un male incurabile, o quelle di un ragazzo suicida, o l'inaspettata confessione di un duplice omicidio. Su tutto domina una costante proiezione nel futuro che altro non è che la speranza di tornare a nuova vita, seppur con qualche incertezza («Ma allora, che moriamo a fare?» si chiede un signore): non c'è altra ragione per sgolarsi, far recitare messe («tredici dovrebbero bastare, ma forse è meglio 25»), annotare scrupolose raccomandazioni. O per chiedere, con nostalgia, «un loculo con vista mare»."
"Essendo capace di intendere e di volere" è il primo libro di Salvatore De Matteis, pubblicato nel 1992 da Sellerio. "Spiragli aperti per l'eternità sull'animo di chi li ha scritti"- dice Salvatore De Matteis presentando la sua prima raccolta di testamenti olografi scritti "di proprio pugno personale" divisi in sezioni e per argomento. Voci solitarie che invocano la memoria di una vita "senza altra mediazione che non sia la scrittura segreta", e la testimonianza di sé tra riconoscenza, risentimento e odio, ma essenzialmente, si tratta di veri e propri canti d'amore per la vita e l'umanità, con la consapevolezza
che "il loro tempo è una superflua eternità".
Nino Campisi
Dimmelo con un testamento di Salvatore De Matteis, con Vincenzo Bonicelli Della Vite, Alessandro Fanti, Giancarlo Giudice, Gaetano Maglio, Sara Nanetti. Adattamento testi e scrittura scenica di Valentina Neri. Regia di Nino Campisi.
Già in programmazione al Teatro del Navile nell'ambito della rassegna "Caffè letterario" per sabato 31 ottobre 2020, lo spettacolo rimandato a nuova data da definirsi.