
Nino Campisi ha curato la regia di importanti opere di Harold Pinter, tra cui Tradimenti, Notte, I nani, Vecchi tempi, Il compleanno, L’amante, Un leggero malessere, Una serata fuori, Una specie di Alaska.
"I nani" (The dwarfs) è stato messo in scena da Nino Campisi in quattro diverse edizioni, nel 1992 e nel 1994 con debutto al Teatro Dehon di Bologna, e nel 1999 e nel 2011 al Teatro del Navile.
“I nani” prende forma nel 1992 con gli allievi della Scuola di Teatro al Teatro Dehon: in scena Gianni Saturno, Stefano Perillo e Dario Zanotti.
La seconda edizione dello spettacolo, nel 1994, che debutta in cartellone nella stagione del Teatro Dehon, è invece il frutto di una successiva elaborazione e di un adattamento originale del romanzo omonimo di Pinter, che chiarisce ulteriormente i rapporti tra i personaggi e vedrà in scena Virginia, donna contesa tra Pete e Mark, interpretata da Alessandra Cortesi.
La terza edizione, nel 1999, vede in scena, insieme al protagonista Gianni Saturno, gli allievi-attori della nuova generazione formati al Teatro del Navile: Marcello Balestra, Matteo Cotugno e Raffaella Gennamari.
La quarta edizione, nel 2011, vede in scena Federico Benedetti, Fabrizio Di Francescantonio e Fabio Garau.
Note e appunti di regia
"Fin dai tempi della mia formazione teatrale, quando ero studente all’Accademia Antoniana d’arte drammatica, ho amato e desiderato lavorare sui testi di Harold Pinter. Grazie all’amicizia e frequentazione con Giuseppe Liotta, poi Presidente dell’ANC (Associazione Nazionale dei Critici di Teatro), e alla comune passione per la drammaturgia contemporanea, ho avuto modo di conoscere questo autore che negli anni a venire è stato oggetto di una vera passione.
Ancora studente, ero affascinato dall’atto unico “I nani” e dal personaggio di Len, dal tema dell’amicizia tradita e dalla perdita di identità del personaggio, dalla follia e dalla diversità che lo portano a una schizofrenia delirante. Questi sono solo alcuni dei temi che si possono individuare nell’opera. Ma ce ne sono altri.
Pinter è stato un grande maestro per me studente e attore, ma anche da regista mi ha dato la possibilità di penetrare nell’animo umano e di mettere a frutto i miei studi sulla comunicazione.
Il mio lavoro su Harold Pinter coincide infatti con gli anni della mia seconda formazione che si concretizzerà, dal 1992 al 1997, in cinque anni di pratica all’Istituto Italiano di Programmazione Neurolinguistica. L’incontro con Gianni Fortunato, che nei primi anni ’80 introduce in Italia l’ipnosi ericsoniana e la programmazione neurolinguistica di Richard Bandler e John Grinder, cambierà profondamente il mio approccio al teatro e alla regia. E’ in quegli anni che nascono le mie regie su Pinter.
Presentato nel 1960 come dramma radiofonico, l’atto unico “I nani” in realtà è un adattamento dell’omonimo romanzo giovanile scritto da Harold Pinter intorno agli anni cinquanta, romanzo quasi autobiografico che mette in scena le vicende di vita di quattro giovani, tre uomini, Len, Pete, Mark, e una donna, Virginia.
Tuttavia nell’atto unico del 1960, il personaggio di Virginia, presente nel romanzo, viene omesso, togliendo alla storia un importante tassello sulla reale contesa tra Mark e Pete, che, lungi dall’essere una sfida intellettuale, assume i contorni del classico tradimento. Ciò non impedisce a Pinter di sviluppare attorno al personaggio di Len i temi della diversità, della schizofrenia, dell’amicizia tradita e della perdita di identità.
"I nani" può essere considerata, come ha scritto Gianni Fortunato nella presentazione della prima edizione dello spettacolo, una grande metafora su una generazione in cerca di identità. Metafora che anticipa l’esplosione del ’68, dove l’urgenza creativa e di cambiamento spirituale di Len, troverà una risposta nella ribellione alle istituzioni."
Nino Campisi
(Nella foto: Gianni Saturno e Matteo Cotugno, Teatro del Navile 1999)
Il teatro di Harold Pinter. 1992-2005. Le regie di Nino Campisi.