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Trio Ànema e Nino Campisi, Teatro del Navile, 10 ottobre 2015
Mariù Pascoli al  Teatro del Navile

Veglia Pasolini

 

Stagione 2015-16

Lunedì 2 novembre, alle ore 21

 

Nell’ambito della ricorrenza dei quarant’anni dalla tragica morte di Pier Paolo Pasolini, il Teatro del Navile presenta Veglia Pasolini con L’ensemble Trio Ànema, Nino Campisi, e la partecipazione straordinaria di Mariù Pascoli. 

 

 

Il programma della serata prevede la recitazione integrale del poema Le ceneri di Gramsci eseguita da Nino Campisi con l’Ensemble Trio Ànema, Marcello Corvino (violino), Biagio Labanca (chitarra), Massimo De Stephanis (contrabbasso) e la lettura di brani da Poesia in forma di rosascelti e interpretati da Mariù Pascoli. Aiuto regia Agnese Corsi. Regia di Nino Campisi. Una produzione Teatro del Navile e Promo Music.

 

 

“Pier Paolo Pasolini è il maggiore poeta italiano di questa seconda metà del secolo. Un poeta non vale più di un altro. Ma Pasolini ha detto più cose e più importanti e con più forza degli altri.”

Alberto Moravia

 

 

“Io sono una forza del Passato. / Solo nella tradizione è il mio amore. / Vengo dai ruderi, dalle chiese, / dalle pale d’altare, dai borghi / abbandonati sugli Appennini o le Pealpi, / dove sono vissuti i fratelli.”

Pier Paolo Pasolini

 

 

Le ceneri di Gramsci, scritta nel 1954, dà il titolo alla raccolta omonima di poesie, pubblicata da Garzanti nel 1957. In un maggio grigio e autunnale davanti all’urna di Antonio Gramsci, presso il cimitero degli inglesi a Roma, Pasolini dialoga con le ceneri del fondatore del Partito Comunista Italiano. E’ un maggio ben diverso da “quel maggio italiano che alla vita aggiungeva almeno ardore” quando il giovane Gramsci delineava l’ideale  che avrebbe dovuto illuminare il mondo e di cui non resta ora che “il grigiore del mondo, / la fine del decennio in cui ci appare / tra le macerie finito il profondo / e ingenuo sforzo di rifare la vita”. Nel dialogo interiore con Gramsci, Pasolini espone la sua posizione di intellettuale, di povero tra i poveri, attratto dal popolo e dalla natura proletaria che è storicamente anteriore alla lotta di classe. Accanto alle ceneri di Gramsci riposano i resti del poeta romantico Percy Bysshe Shelley, a cui Pasolini dedica la quinta parte del poema, e riecheggiano le pie invocazioni di William Wordsworth, citate da Paolini nel verso “And, O ye Fountains” tratto da “Ode: Intimations of Immortality fom Recollections of early Childhood”.

Pasolini si sente attratto dal romanticismo anarchico ed estetizzante di Shelley, dalla “carnale / gioia dell'avventura, estetica / e puerile" che lo mette in contraddizione con la razionalità dell’ideologia comunista. “Lo scandalo del contraddirmi, dell'essere / con te e contro te; con te nel cuore, / in luce, contro te nelle buie viscere; / del mio paterno stato traditore / - nel pensiero, in un'ombra di azione - / mi so ad esso attaccato nel calore / degli istinti, dell'estetica passione”. 

Pasolini non rinuncia dunque alla passione dei sensi e all’amore incondizionato ed estetico per il mondo proletario: “Mi chiederai tu, morto disadorno, / d'abbandonare questa disperata / passione di essere nel mondo?”. 

 

 

TEATRO DEL NAVILE - SPAZIO ARTE

via Marescalchi 2/b 

(ang. via D'Azeglio 9 – Bologna) 

Prenotazione telefonica: 051.224243

Prenotazione online

 

Ingresso riservato ai soci: 

tessera € 1,00 – Biglietti:Posto unico €10,00

Spettacoli serali: Biglietteria ore 20.30 - Inizio Spettacoli ore 21

 

 

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