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Sul set di Caronte per Inferno Opera Rock


Sul set di "Caronte". Nella foto: la regista del cortometraggio Federica Lecce.
Sul set di "Caronte". Nella foto: La regista del cortometraggio Federica Lecce.

Sul Set del Cortometraggio "Caronte", tratto da "Inferno" di Francesco Maria Gallo (autore e interprete); Regia e fotografia: Federica Lecce; Assistente alla regia e fotografia: Rod Mannara; Location: Teatro del Navile: Makeupartist: Sofia Mehiel.



IL CORTOMETRAGGIO


Il Teatro del Navile e SanLucaSound hanno collaborato alla realizzazione del Cortometraggio "Caronte", ispirato a “Inferno” di Francesco Maria Gallo, prodotto da Video Pindarico per la regia di Federica Lecce.


Il cortometraggio "Caronte" di Federica Lecce (preceduto dal videoclip del brano di Francesco Maria Gallo e pubblicato in anteprima su Skytg24 e altri siti stampa nazionali), sarà ufficialmente presentato in alcuni festival italiani e internazionali.


IL CAST DEL TEATRO


Giulia Ribuffo e Sofia Mehiel
Giulia Ribuffo e Sofia Mehiel

Il cast è stato realizzato grazie alla partecipazione degli attori della Compagnia Teatro del Navile e della Scuola di Teatro diretta da Nino Campisi, con la partecipazione di Antonio Ricossa.


Attori in ordine di apparizione: Nino Campisi, Caronte; Lorenzo Porta, Paolo; Lavinia Angiolini, Francesca; Giulia Ribuffo, Medusa; Fabio Menis, Pier delle Vigne; Antonio Ricossa, Conte Ugolino; Cristian Cuzzola, Ulisse; Francesco Maria Gallo Lucifero & Cantante.


INFERNO OPERA - ROCK


"Inferno” nasce da un’idea di Francesco Maria Gallo, autore delle musiche e dei testi che si basano su una selezione di 11 canti dell’Inferno di Dante Alighieri. L'album è pubblicato dall'etichetta SanLucaSound.



L'INFERNO DI DANTE ATTUALIZZATO


Si tratta di un florilegio intimo, in cui il cantautore – ad accetto del brano iniziale, la “Selva Oscura,– sovrascrive la propria libera interpretazione dei canti scelti, attraverso le musiche, unite a una scrittura originale intorno alle suggestioni e ai protagonisti degli stessi canti.


Si assiste alla rielaborazione di un proprio Inferno, ridisegnato secondo un personale punto di vista, quasi ad identificare un altro sé di derivazione rimbaudiana che, di volta in volta, ricompone le diverse figure, colte nell’aspetto più umano – Il gigante di Ulisse, il Silenzio di Pier della Vigna, Il conte Ugolino – per ancorare la mitica discesa negli inferi ad un viaggio pressoché interiore.


In bilico tra una lucida analisi di sconfitta – desolazione – e l’auspicio di un’accorata via d’uscita dai propri limiti.


Per Francesco Maria il dannato è anche l’umano cosmico in cerca di una sorta di redenzione.


A sostegno di questa rilettura, interviene la dimensione archetipica del femminile e il terreno ruolo salvifico dell’amore. (...).

Nell’opera Rock "Inferno" non sfugge una critica desolata alla nostra condizione terrena nella quale confluisce la consapevolezza esistenziale persistente, ai limiti della definizione infernale.


Ecco allora che l’Inferno discende alla nostra contemporaneità attraverso una sintesi teatrale, musicale e di visual art che riporta l’intero Inferno di Dante Alighieri anche all’attualità.


IL VIDEOCLIP


"Nella religione greca e in quella romana Caronte (in greco antico Χάρων, Chárōn” ferocia illuminata) era il traghettatore dell’Ade.


Come psicopompo trasportava le anime dei morti da una riva all'altra del fiume Acheronte.


Nell’antica Roma vigeva la tradizione di mettere una moneta sotto la lingua del cadavere prima della sepoltura. La tradizione rimase viva in Grecia fino ad epoche abbastanza recenti ed è probabilmente di origine antica.


Nessuna anima viva è mai stata trasportata dall'altra parte, con le sole eccezioni della dea Persefone, degli eroi Enea, Teseo, Piritoo e Ercole, Odisseo, del vate Orfeo, della sibilla cumana Deifobe, di Psyché e, nella letteratura e nelle tradizioni successive a quella greca antica, di Dante Alighieri.


Francesco Maria Gallo, dopo essersi smarrito come Dante nella Selva Oscura, rappresenta con "Caronte" l’inizio del viaggio all’Inferno dantesco.


La discesa all’Inferno è interpretata in chiave, pseudo-gotica, realistica e moderna.


Il videoclip, così come la stessa opera rock “Inferno”, si divide tra scene introspettive, in cui le anime dannate sono costrette a dover affrontare le insidie profonde del lavoro sul se.


Contrappassi e citazioni, rendono la struttura narrativa del corto più vicina all’idea di un inferno contemporaneo ma pur sempre vicina a quella del sommo poeta. Caronte nel videoclip e nel cortometraggio oltre che il traghettatore, rappresenta lo specchio psicologico nel quale ogni scelta è condannata a riflettersi.


LA GALLERIA FOTOGRAFICA


La galleria fotografica sul set della realizzazione del cortometraggio con foto di Nino Campisi.


Cristian Cuzzola e Giulia Ribuffo Cristian Cuzzola e Giulia Ribuffo sul set del cortometraggio "Caronte".
Cristian Cuzzola e Giulia Ribuffo sul set del cortometraggio "Caronte".



Le foto di scena ufficiali di Mariagrazia De Siena









 

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