4 marzo. In questa data storica il Teatro del Navile ricorda l’amico Lucio Dalla a dieci anni dalla scomparsa.
“Lucio è sempre presente oggi più che mai nella sua Bologna e nel cuore di tutti gli artisti. Lucio! Grande e immenso, non finirà mai di stupirci - scrive Nino Campisi - Più passano gli anni e più avvertiamo la sua mancanza e con essa il bisogno di immaginazione, di poesia e di amore.”
Per ricordare Lucio pubblichiamo alcuni stralci dall’intervista di Salvatore Coccoluto a Nino Campisi sulla collaborazione del Teatro del Navile con Lucio e su alcune tappe fondamentali che hanno segnato una svolta nel panorama culturale di Bologna.
L’intervista integrale è pubblicata nel libro “Lucio Dalla. La vita, le canzoni, le passioni” di Salvatore Coccoluto, stampato da Diarkos editore nel 2020 e distribuito da Mondadori. Il pregevole libro ripercorre la vita artistica di Lucio attraverso le sue canzoni e le sue passioni.
“Grazie alla sua vicinanza artistica, il Teatro del Navile è diventato un luogo magico, unico e inimitabile”
Intervista a Nino Campisi
Attore, autore e regista. Da decenni Nino Campisi si occupa della promozione dell’arte e della cultura nella città di Bologna. Lo fa nell’atmosfera magica del Teatro del Navile-Spazio Arte, di cui è da sempre direttore artistico e dove insegna ai giovani i segreti della recitazione. Questa avventura ebbe inizio nel 1998 proprio insieme a Lucio Dalla, che diede un contributo fondamentale alla crescita e all’evoluzione del progetto.
Nino, in quale occasione conoscesti Lucio?
L’ho conosciuto Lucio all’inizio degli anni ’70. Erano anni straordinari di grande comunicazione, la città era tutta un fermento di iniziative politiche e culturali. Il sabato e la domenica in ogni angolo di Piazza Maggiore c’erano affollati capannelli di persone che discutevano animatamente di politica e di calcio. Lì, in “Piazza Grande”, ho conosciuto due grandi amici di Lucio, Renzo Cremonini, il suo produttore tutto fare, e Paolo Bonetti, con cui mi frequentavo assiduamente. Renzo era di animo buono e gentile, una persona alla mano, sempre in giro con Lucio per concerti e date in tutta Italia. In quegli anni io militavo nel Circolo la Comune di Dario Fo, ero appassionato di teatro e con Renzo e Paolo condividevamo gli stessi orientamenti politici. (…)
Nel 1998 inauguraste insieme il Teatro del Navile – Spazio Arte. Come nacque l'idea di lanciare questo nuovo spazio per la promozione dell'arte e della cultura?
Il Teatro del Navile nasce come sede del mia scuola di teatro, come spazio dedicato alla formazione. Marcello Balestra, storico collaboratore di Lucio, era un mio allievo attore ed ebbe l’idea di collegare il teatro alle attività della Pressing Line di Lucio, quindi decidemmo di lavorare alla prima stagione con un programma di musica e teatro. (…)
Per Lucio il Teatro del Navile è stato un riferimento creativo ma anche logistico. Quali furono le occasioni in cui utilizzò il teatro per le sue attività?
A parte la vicinanza logistica, perché il teatro si trovava sotto casa di Lucio, i nostri comuni obiettivi coincidevano. Lucio parcheggiava la sua moto davanti all’entrata del teatro in via Marescalchi, girava l’angolo e saliva nella sua grande casa ufficio di via D’Azeglio e da lì in accordo con Marcello Balestra organizzava le prove, le audizioni e i concerti in teatro. Ricordo i primi concerti con Stefano Ligi, che in seguito debutterà al Festival di Sanremo nel 2001, con Armando Dolci, i Clessidra di Angelo Passarella e Stefano Fucili.
E poi c’era la Scuola di Teatro a cui partecipavamo i suoi più stretti collaboratori, oltre a Marcello Balestra c’era Carolina Balboni, vocalist in “Attenti al lupo”, l’attore Marco Alemanno e il cantautore Paolo Piermattei, che debutterà con il suo primo concerto e inizierà la sua attività come docente di canto per la scuola.
Il Teatro era una vera e propria fucina per i nuovi talenti, uno spazio dinamico e polivalente.
In questa atmosfera creativa nasce “La strada e la stella” di Dalla-Piermattei, pubblicata nel 2001 nell’album “Luna matana”. Nel 2002 Paolo entra a far parte dello staff della Pressing Line come responsabile editoriale e “talent scout”, mentre Marcello Balestra andrà a ricoprire il ruolo di Direttore Artistico della Warner Music Italia. Nell’ottobre del 2006 Lucio, che allora curava la direzione artistica del concerto in Piazza Maggiore, in occasione del riconoscimento dell’UNESCO “Città creativa della Musica”, trasferisce al Teatro del Navile il suo quartier generale per l’organizzazione e le prove del concerto (…)
Sarà Paolo Piermattei in questi anni ad assumere la direzione artistica per la produzione di spettacoli musicali del “Teatro del Navile” e a organizzare incontri e concerti in collaborazione con la Pressing Line.
Come autore e compositore, Paolo Piermattei scrive con Lucio Dalla “Questo amore” (2009), “Anche se il tempo passa” (novembre 2011 - ultimo singolo di Lucio), e in qualità di direttore artistico e consulente per la produzione di spettacoli musicali del “Teatro del Navile” di Bologna organizza incontri e concerti in collaborazione con la Pressing Line.
Con l’ideazione del progetto “Maledetti i Poeti!” (maggio 2011), e il suo personale patrocinio e sostegno a Vox Poetica, a cura di Marco Alemanno, nel corso della stagione teatrale 2011-2012, Lucio porta la poesia in teatro, si occupa con Marco della colonna sonora e dell’organizzazione delle serata con le letture degli allievi attori, tra cui Roberta Giallo, che interpretano i “Sonetti” di William Shakespeare; “Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Master, “La fine del Titanic” di Hans Magnus Enzensberger e “La partita di calcio” di Roberto Roversi. Da qui gli incontri con le letture di poesie con Mariangela Gualtieri, Milo De Angelis e Franco Loi.
Nell’ottobre del 2011, con la regia di Gabrièl Zagni, Lucio registra al Teatro del Navile il suo ultimo video ufficiale “La leggenda del prode Radames” (con Valerio Pinotti, l’amico di sempre, Roberta Giallo, Mauro Malavasi, Marco Alemanno) e la video intervista per il lancio dell’album “Questo è amore”.
Il 22 e 23 gennaio del 2012 Lucio fa la sua apparizione al concerto straordinario di Marta sui Tubi organizzato da Paolo e si esibisce per la prima volta al Teatro del Navile con Giovanni Gulino in ”Disperato erotico stomp” e “L’anno che verrà”. Da quest’incontro nascerà la nuova versione di “Cromatica” dei Marta con Lucio Dalla.
Lucio ritorna al Teatro del Navile il 29 gennaio per sostenere il giovane cantautore Matteo Fortuni, in concerto con Greg e i Divanofobia, e il primo febbraio per l’ultimo incontro con gli allievi della Scuola di Teatro che leggono le poesie di Roberto Roversi nell’ambito di VoxPoetica. Lucio continuerà a seguire le lezioni della scuola di teatro e le lezioni del laboratorio di Marco Alemanno fino alla partenza per il nuovo tour europeo alla volta di Montreux.
Quanto è stato importante negli anni il contributo di Lucio alla crescita del Navile?
È stato fondamentale. Grazie alla sua vicinanza artistica, il Teatro del Navile è diventato un luogo magico, unico e inimitabile e lo spazio ha mantenuto il suo carattere artigianale di caveau in stile parigino. Con Lucio siamo riusciti a far dialogare arte, musica e teatro e abbiamo innovato fortemente il panorama culturale di Bologna, suscitando l’interesse e il consenso di migliaia di cittadini, soprattutto giovani che hanno frequentato le stagioni teatrali, la Scuola di Teatro e i corsi di canto di Paolo Piermattei. Abbiamo organizzato festival e rassegne da Destate i Sogni Festival a Musica in Teatro, le edizioni del BOA festival, le mostre dello Spazio Arte, le Comiche Domeniche, il festival internazionale di cortometraggi, Pavoni Fonici, e le rassegne di teatro e poesia ideate da Lucio, da Maledetti i poeti a VoxPoetica. (…)
La cosa che mi piace di più non è mai quella che sto facendo ma è quella che farò il giorno dopo, anche se non la so fare». Lucio Dalla
Lucio Dalla era un antropologo che viveva in mezzo alla gente, la osservava, la immagazzinava e poi la raccontava nelle sue canzoni. Lo ha fatto sempre in maniera spontanea, al contempo da giullare e da poeta: a Lucio, infatti, piaceva stare tra le persone comuni, vivendo intensamente i luoghi dove esse cuciono i fili delle proprie vite, quegli spartiti unici e irripetibili che lui sapeva mettere in musica, emozionando e divertendo.
Il libro ci porta in esplorazione dentro il mondo sfaccettato del cantautore bolognese, fatto di attaccamento alle terre della sua infanzia e della sua maturità, di profonda sensibilità umana, mai venuta meno nonostante il successo, e instancabile sperimentazione artistica tra palchi, teatri e mari del Sud.
Un ritratto inedito e intimo di un musicista, ricordato con affetto, che ha segnato la storia della canzone italiana.
Salvatore Coccoluto (Terracina, 1978) è scrittore, saggista e critico musicale. Collabora con il magazine «La Freccia», il settimanale «Note» e Radio Web Italia. Per anni ha scritto per ilFattoQuotidiano.it, Oggi.it e LeiWeb. È autore dei libri Renzo Arbore e la radio d’autore. Tra avanguardia e consumo, Il tempo della musica ribelle. Da Cantacronache ai grandi cantautori italiani e Desiderio del nulla. Storia della new wave italiana, Franco Califano. Non escludo il ritorno, Mia Martini. Almeno tu nell'universo, Pino Daniele. Una storia di blues, libertà e sentimento, Gianna Nannini. Amore e musica al potere, Ezio Bosso. La musica si fa insieme, Gioco Partita Incontro. Le imprese dei campioni del tennis italiano, da Nicola Pietrangeli a Flavia Pennetta. Per Diarkos ha pubblicato: Lucio Dalla (2020) , Ezio Bosso (2020) e Le leggende del Jazz (2021)
Nella foto: Marco Alemanno, Lucio Dalla e Nino Campisi. Teatro del Navile, 4 maggio 2011 - Foto di Michele Nucci
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