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Shadowgram e il cuore pulsante della Black America


Shadowgram a film by Augusto Contento
Shadowgram a film by Augusto Contento

"Shadowgram" di Augusto Contento è un film sulla memoria degli afroamericani che vivono negli Stati Uniti. Il documentario racconta i desideri, i sogni, le battaglie quotidiane degli afroamericani del South Side di Chicago. Il film è stato recentemente trasmesso su RaiStoria, all'interno del prestigioso programma Documentari d'Autore.


Vincitore del Visioni dal Mondo Film Festival 2017 e presentato in anteprima mondiale al Montreal Festival du Nouveau Cinéma e all'Arlington, Boston Film Festival, il film ha ottenuto l'Alto Patrocinio dell'UNESCO - La Via degli Schiavi e il supporto dell'Alto Commissariato dei Diritti dell'Uomo nel 2017.


Nel 2019, col Comune di Milano, il film è stato presentato all'interno dell'evento "La bellezza che salva: Milano-Chicago, ponte di bellezza solidale


A 50 anni dall'abolizione delle vergognose leggi di Jim Crow, cosa è cambiato? Qualcosa è davvero cambiato? Chi si ricorda com'era? Qual è oggi l'evoluzione della comunità afroamericana? Le loro speranze, i loro sogni, la loro volontà? Partendo dalle indagini svolte nel South Side di Chicago, ancora una delle regioni statunitensi più difficili per gli afroamericani, Shadowgram cerca di rispondere a queste domande, e a scoprire speranze, opportunità e possibilità nell'America di oggi. Il film presenta uno spaccato di persone - uno psichiatra, un amministratore, un insegnante e un artista hip hop per citarne alcuni -, che ricordano la loro infanzia, riflettono sulle speranze delle generazioni passate e sulla loro influenza sulla vita quotidiana attuale .


Si ascolta la loro voce, senza mediazioni giornalistiche. Il cuore pulsante della Black America ha tante cose da dirci, ma poco della loro cultura e pensiero ci arrivano se si escludono i reportage istituzionali, e le loro imprese nello sport, e nella musica. Gli attuali cambiamenti sociali in essere in Italia e nell'Europa intera, rendono particolarmente delicata la tematica dell'integrazione sociale e dell'eguaglianza dei diritti. Shadowgram diventa quindi perfetto strumento di analisi della nostra contemporaneità.


"Augusto Contento - scrive Giampiero Raganelli su quinlan.it - si conferma un ritrattista di geografie umane in un contesto urbano che aveva già esplorato nel suo precedente lavoro Parallax Sounds. Il suo occhio è quello di un esploratore che perviene a realtà scomode. Qui, rispetto al Brasile, siamo in una situazione dove l’etnia è omogenea, composta esclusivamente dalla popolazione di colore, tanto che un bianco in questi luoghi risulterebbe come un qualcosa di estraneo, che verrebbe identificato subito come legato a traffici di droga o al malaffare. Ma quello che esplora la macchina da presa di Augusto Contento non è comunque una monocultura. Gospel, canti, cori, danze, folkloristiche rappresentazioni sacre, balli, spettacoli popolari, spettacoli voodoo con personaggi vestiti da scheletri e luci stroboscopiche. Tutte espressioni di una cultura che si è ibridata in vari modi e in tempi diversi con quella americana e occidentale"

“Il razzismo non riguarda il colore della pelle, riguarda il potere, - dice George Manning, intervistato nel film - proprio come lo stupro non ha nulla a che fare con il sesso. Solo potere.Sarajevo e Ruanda, sono simili, molto simili."


"La ricchezza dell’America, - scrive ancora Giampiero Raganelli - il fatto di essere una potenza, deriva in definitiva dall’aver avuto per buona parte della sua storia una forza lavoro gratuita rappresentata dagli schiavi e ancora oggi mal retribuita e sempre a carico dei discendenti di quegli africani che venivano utilizzati come bestiame. Lo sfruttamento dei neri fa parte del sistema, finanche quando i frequenti guai con la giustizia determinano un flusso di capitale verso gli avvocati, tipicamente bianchi borghesi, esponenti dei quartieri bene. E poi la segregazione continua nel sistema educativo, che vede le scuole occupate da insegnanti perlopiù bianchi e le compagnie assicurative e le istituzioni economiche parallele controllate sempre dai bianchi. Il capitolo giustizia è altrettanto drammatico a partire dalla persona che racconta del fratello ucciso da un poliziotto che, intervenuto in un conflitto lo ha freddato perché istintivamente identificato come il criminale. E le condizioni carcerarie, secondo qualcuno, corrispondono ai campi di cotone di una volta."

“Per la mia famiglia e per la stragrande maggioranza dei neri in America, non si va indietro più di due o tre generazioni - dice nel film Cristelle Bowing - Sicuramente non si va oltre la schiavitù, perché quando siamo stati portati qui, ci hanno dato i nomi di altre persone. Come se il mio cognome fosse Bowens, che è un nome tedesco. Per me è sempre stato chiaro che non lo sapevamo davvero, che non abbiamo avuto molte informazioni sulla nostra famiglia, oltre a mia nonna, quindi dobbiamo guardare ad altre famiglie per unire i puntini, per comporre il puzzle. Questo è indicativo per molte persone di colore. Semplicemente non sappiamo chi siamo!”


E ancora Giampiero Raganelli : - "Augusto Contento gioca anche con il montaggio a rendere le testimonianze dirompenti, come quando si parla di tortura subito dopo un’immagine di Cristo. O quando cristallizza il tutto nell’immagine di una bandiera americana riflessa in una pozzanghera. Tutto questo succede nella città di Obama, nella roccaforte del Partito Democratico, che è stata meta di tre ondate migratorie della popolazione afroamericana che sfuggiva dagli stati del Sud in cerca di condizioni di vita e di lavoro migliori. Quello che emerge dalle testimonianze di persone comuni fornisce un quadro peggiore di quello che sono soliti descrivere gli intellettuali detrattori del sistema americano, da Gore Vidal a Noam Chomsky, e fa il paio con l’altrettanto impietosa rappresentazione dell’America fornita dal film di quest’anno I Am Not Your Negro di Raoul Peck. E Shadowgram non a caso ha già subito l’ostracismo delle autorità statunitensi che hanno boicottato la prima proiezione del film che avrebbe dovuto tenersi nella sede dell’Alto Commissariato dei Diritti dell’Uomo a Ginevra."

 

Augusto Contento è nato il 22 gennaio 1973 a Lanciano (Chieti). Si occupa della parte artistica e creativa all'interno di Cineparllax. Dal 2000 vive a Parigi. Il suo primo film, "Onibus", ottiene il premio per il miglior documentario al Festival Italiano di Bellaria. Il secondo e il terzo film "Tramas" e "Roads Transparent" sono entrambi selezionati a Locarno e Buenos Aires. "Strade d'acqua" ha aperto il Festival del Cinema di Roma 2012, alla presenza di Mme Danielle Mitterand e ha ottenuto il Patrocinio Mondiale dell'UNESCO.


Il suo sesto film "Parallax Sounds" ottiene il premio Ucca al Festival di Torino ed è selezionato al festival Reykiavyk. Con "Red Ashes", nel 2013, è stato invitato per la terza volta al Locarno Film Festival. Nel 2016 ha ultimato due nuovi documentari: Shadowgram e La Stella Oltre il Mulino.


Cineparallax


Creata nel 2004 a Parigi da Augusto Contento e Giancarlo Grande, Cineparallax (Cineparalleli Hobo Shibumi) è una società di produzione cinematografica indipendente. Negli ultimi quindici anni ha prodotto 14 lungometraggi documentari premiati e selezionati nei maggiori festival cinematografici di tutto il mondo, riconosciuta dalle principali istituzioni come l'UNESCO, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite, i governi italiano, francese, brasiliano, americano.


Cineparallax si specializza in coproduzioni internazionali, collaborando con coproduzioni italiane, brasiliane, tedesche, americane, fondi regionali e nazionali, crediti fiscali e sconti fiscali. Per Cineparallax l'indipendenza non significa solo produrre prodotti di nicchia, o essere una società lontana dalle cosiddette major. Significa non seguire gli standard conformisti dei broadcasters. Significa sviluppare linguaggi cinematografici che creano una visione alternativa della realtà. Per Cineparallax il cinema autentico non dovrebbe legittimare la mentalità di un sistema dominante, il potere della moda: deve creare "visioni" e risvegliare l'immaginazione del pubblico.

 





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