di Nino Campisi
Teatro del Navile, 18 maggio 2010, ore 19,05.
E' scomparso oggi a Genova il poeta Edoardo Sanguineti, un grande protagonista del ‘900.
Al secolo interminabile, di cui Sanguineti è stato interprete e protagonista, il grande poeta ha dedicato "Ritratto del novecento", una delle sue più importanti e mai tentate opere multimediali, fortemente voluta da Angelo Guglielmi e messa in scena a Bologna nel 2005 da Giuseppe Bertolucci e Luisa Grosso con la collaborazione del Teatro del Navile e della Scuola di Teatro.
A questo uomo esile e di fiero aspetto, grande poeta e innovatore della lingua e della letteratura italiana, che ora ci ha lasciato, e a cui saremo sempre legati da un imperituro ricordo, esprimiamo la nostra fraterna gratitudine e riconoscenza.
Davide Rondoni del Centro di Poesia, a cui ci uniamo, lo ricorda con simpatia, stima e affetto, e ci ha inviato questa illuminante poesia che qui publichiamo.
Ciao Edoardo, indimenticabile padre nobile, ammaliante di sorrisi e di arguzie, grande maestro.
Nino Campisi
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nella mia vita ho già visto le giacche, i coleotteri, un inferno stravolto da un Doré,
il colera, i colori, il mare, i marmi: e una piazza di Oslo, e il Grand Hôtel
des Palmes, le buste, i busti:
ho già visto il settemmezzo, gli anagrammi, gli ettogrammi,
i panettoni, i corsari, i casini, i monumenti a Mazzini, i pulcini, i bambini,
Ridolini:
ho già visto i fucilati del 3 maggio (ma riprodotti appena in bianco
e nero), i torturati di giugno, i massacrati di settembre, gli impiccati di marzo,
di dicembre: e il sesso di mia madre e di mio padre: e il vuoto, e il vero, e il verme
inerme, e le terme:
ho già visto il neutrino, il neutrone, con il fotone, con l’elettrone
(in rappresentanza grafica, schematica): con il pentamerone, con l’esamerone: e il sole,
e il sale, e il cancro, e Patty Pravo: e Venere, e la cenere: con il mascarpone (o
mascherpone), con il mascherone, con il mezzocannone: e il mascarpio (lat.) a *manus-
carpere:
ma adesso che ti ho visto, vita mia, spegnimi gli occhi con due dita e basta:
Edoardo Sanguineti
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