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"The Birthday Party" di Harold  Pinter

di Matteo Visentini.


Al Teatro del Navile, Nino Campisi mette in scena "The Birthday Party" di Harold Pinter, commedia in tre atti dal meccanismo perfetto dove per la prima volta emerge la vocazione comica dell'autore inglese, quella che Guido Davico Bonino definisce "la padronanza del comico in funzione drammatica " nell'opera di Pinter.

Ci sono momenti in cui la realtà si deforma e assume ora aspetti ambigui e inquietanti, ora paradossali e assurdi, fino a generare la risata.

Questi momenti potrebbero sembrare l'uno all'altro opposti e inconciliabili, eppure sono un semplice effetto della stessa incrinatura che produciamo con il linguaggio quando ci accingiamo a interpretare la realtà.La scelta stilistica più evidente in questa regia di Nino Campisi è quella di esaltare i momenti comici e umoristici, gli equivoci e i fraintendimenti ma nel contempo rifuggendo dalla delimitazione di "genere".

Uno sguardo disincantato sulla realtà che permette di cogliere i diversi aspetti della natura umana, le contraddizioni e le incongruenze, le corrispondenze non verbali, l'intrinseca comicità e drammaticità delle vicende umane.La trama di questa commedia fortunata è quanto mai avvincente.

Ed è in questo scenario che Nino Campisi riesce a tracciare un parallelo tra i personaggi pinteriani e i ritratti di Francis Bacon. Ci fa assistere a una sorta di deformazione della realtà, facendoci guardare i personaggi con gli occhi di uno Stanley Webber che, incalzato dagli eventi, si trasforma in una creatura subumana.

Le musiche risentono di una precisa e azzeccata scelta generazionale che ci riporta alle sonorità degli anni sessanta: dagli Spencer Davis Group di Stevie Winwood, al primo Jeff Beck, dai Cream di Erik Clapton ai Pink Floyd psichedelici di Ummagumma. In scena Andrea Golfari (Stanley), Gianluca Lai (Goldberg), Luciana Bonsignore ( Meg), Matteo Cotugno ( MacCann), Raffaella Gennamari (Lulu), Marco Angelini (Petey), tutti allievi-attori della Scuola di Teatro di Nino Campisi.

Matteo Visentini

Zero in Condotta, 04/02/1999


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