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Al via il corso del primo anno della Scuola di Teatro


Martedì 30 ottobre si è svolto il primo incontro informale con gli allievi già iscritti al primo anno del corso di teatro propedeutico della Scuola di Teatro.


Dopo le esercitazioni psico-fisiche e gli esercizi di comunicazione, Nino Campisi ha illustrato il programma delle attività didattiche previste per la stagione teatrale 2018-2019. Gli allievi attori saranno impegnati nella realizzazione di tre spettacoli inseriti nella programmazione del Teatro del Navile a partire dallo spettacolo di esordio "Prévert a Parigi", in calendario per il prossimo 14 dicembre.


Inoltre gli allievi selezionati, in collaborazione con gli attori del Secondo Corso specialistico, potranno partecipare alla prima assoluta per l'Italia dello spettacolo "Moi, Ota, rivière d'Hiroshima" del drammaturgo francese Jean-Paul Alègre che Nino Campisi porterà in scena nel maggio del 2019.


In programma anche la collaborazione con il Laboratorio di Scrittura Drammaturgica condotto dal Professor Giuseppe Liotta, drammaturgo e regista, già docente DAMS, e responsabile a Bologna della SIAD (Società Italiana Autori Drammatici).


Da quest’anno lo Spazio del Teatro del Navile è infatti sede bolognese della SIAD con Sede Nazionale a Roma, e propone per la Stagione 2018/19 una serie di eventi e iniziative per la conoscenza e la diffusione della Nuova Drammaturgia italiana, con confronti con drammaturghi europei.


L'inizio ufficiale del Corso di Teatro Propedeutico è fissato per il 6 novembre.



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La Scuola di Teatro diretta da Nino Campisi ha come attività istituzionale la formazione dell'attore, lo studio e la ricerca in ambito formativo, la sperimentazione e la ricerca teatrale, la promozione del teatro di prosa classico e contemporaneo, l'insegnamento della didattica teatrale e della comunicazione in ambito formativo.


E' l'unica Scuola in Italia che da più di vent'anni applica le nuove tecniche di comunicazione e la Programmazione Neurolinguistica alla formazione dell'attore.


“Tradizione, avanguardia e sperimentazione si coniugano nel Nuovo Modello di Formazione dell'attore (così viene definito il metodo di Nino Campisi) che è direttamente ispirato ai modelli formativi della Programmazione Neurolinguistica di Richard Bandler e John Grinder e dell'ipnosi moderna di Milton Erickson. Il risultato è il potenziamento del sistema di Stanislavskij e del metodo Cechov con nuovi modelli di formazione che permettono all'aspirante attore una nuova direzionalità, mezzi tecnici e sperimentali metodi di lavoro.”

Manuela Foschi, L’attore creativo, Metropoli Emilia - Giugno - Agosto 1999.


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